AUTORE: Stefano Paparozzi
ARCHIVIO BIBLIOTECA GALATTICA - n. Ter/Sol/SEC-xxi/cat0121459ft07.
FONTE - Archivio dati eco-web-quanto-simpatico.
CATALOGAZIONE - Genere: Fantascienza soft - Romanzo di formazione
DOC: - RECENSIONE
MADRE NOSTRA
Grazie al solerte lavoro ed impegno di ricerca tra gli archivi perduti della letteratura terrestre del XXI secolo di quei segugi dei nostri stagisti Tertulliani, qui alla Biblioteca Galattica di Archaleon VII, è stato recuperato un nuovo interessantissimo titolo di fantascienza: Madre Nostra, scritto dall'autore terrestre italo-lo-sa-Dio-da-dove-viene Stefano Paparozzi. Il romanzo può essere trovato ancora oggi, a distanza di più d'un secolo standard terrestre (debiti temporali esclusi), in qualche buona libreria della Bolla Locale.
Catalogato dalla Biblioteca Galattica
come romanzo di Fantascienza soft - Romanzo di formazione, è possibile acquistarlo tramite l'archivio dati eco-web-quanto-simpatico
terrestre del XXI secolo terrestre in versione ebook e cartacea sul
sito dell'editore (Zona 42) cliccando sull'immagine a sinistra o cliccando qui.
DA FENOMENI STRAORDINARI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITÀ
Cosa succederebbe se, a causa di un difetto genetico, una ragazzina di dodici anni si ritrovasse incinta senza avere mai avuto rapporti (e neppure mestruazioni) e continuasse a rimanere incinta ogni due anni senza avere alcun rapporto? Una storia già sentita? Probabile. Tuttavia delle storie già sentite non sono ambientate/accadute in un periodo in cui ci potesse essere la scienza ed una società mass mediatica a mettersi in mezzo. La storia infatti si ambienta negli anni che vanno dal 2015 al 2025, il decennio in cui la protagonista Miriam ha continue gravidanze apparentemente inspiegabili durante il quale seguiremo l’evolversi della storia e della protagonista, dai dodici anni all’età adulta, attraverso il suo diario.
Si tratta di un fardello piuttosto complicato da gestire, quello che si ritrova sulle spalle Miriam, dodicenne normalissima, quando scopre di essere incinta e per giunta in maniera "miracolosa": ad aggiungersi alle problematiche di ragazza madre infatti, si aggiungono quelle di dover affrontare un corpo che non risponde in maniera normale e le aspettative di una società che, dopo i primi sospetti, non farà altro che considerarla solamente l'oggetto di un evento straordinario.
IL DIARIO
Photocredit: cont.ws |
Bisogna dire prima di tutto che l’effetto mimetico della voce femminile, della condizione di maternità e dell’evoluzione in rapporto all’età del personaggio sono gestite molto bene risultando particolarmente credibili e mai artificiali. Il flusso di coscienza delle pagine del diario è coinvolgerete ed in parecchi passaggi talmente emozionante da suscitare commozione in alcuni casi ed ansia in altri; se ciò non fosse abbastanza, al livello diegetico del diario si aggiunge quello di un misterioso altro relatore che è colui il quale ha raccolto le pagine sparse del diario dai file racchiusi nella chiavetta USB di Miriam e li ha ordinati per la pubblicazione integrando inoltre nel testo informazioni mancanti (a causa della natura autoreferenziale di un diario personale) e che sono utili a contestualizzare alcuni aspetti che potrebbero risultare poco chiari; questa “intrusione” non fa altro che gettare ancora più diffidenza sulla reale affidabilità di ciò che viene riportato come autentica farina del sacco della protagonista aggiungendo un intrigante tocco metanarrativo al romanzo.
TRA PROBLEMI FAMILIARI, RESPONSABILITÀ GENITORIALI E DILEMMI ETICI.
Il racconto indaga di come gli effetti della particolare capacità della protagonista si riverberano nella sfera familiare e in quella sociale ponendo in critica la responsabilità dei genitori (sia dei genitori di Miriam che di Miriam-madre) e della società, in maniera simile a quanto accade nelle situazioni che coinvolgono bambini prodigio e le ragazze madri, in una sorta di estremizzazione dei due concetti sintetizzata nella “madre prodigio”. Queste tematiche sono trattate in maniera molto efficace dal punto di vista di Miriam che evolve il proprio pensiero, le proprie emozioni e le proprie convinzioni durante la crescita anche e soprattutto in relazione alle persone che incontra e con cui ha dei rapporti più o meno negativi.